Archives: Dicembre 17, 2019

block o black friday?

Cambia solo una lettera, ma aderire ad uno o a l’altro, cambia eccome!  Sono passate circa 3 settimane da quel venerdi in cui siamo stati bombardati da pubblicità di sconti che a volte in realtà si estendevano non solo per un giorno, bensi per una settimana intera, ed anche oltre. Questo era il black friday, moda importata dagli Usa che porta i suoi seguaci più estremi a passare le notti precedenti alle mattine in cui iniziano gli sconti davanti agli ingressi dei centri commerciali; tutto pur di non lasciarsi sfuggire i prodotti tanto desiderati. 

 

Sui social network invece alcuni proponevano un venerdi alternativo a quello del consumo, anzi, opposto. Si, perche’ consumo di oggetti, significa anche incremento di rifiuti, e quelli tecnologi sono estremamente inquinanti ed impattanti sull’ambiente che ci ospita. Il block friday ha visto scendere in piazza in molte città europee i giovani che da più di un anno protestano contro l’emergenza climatica, questa volta contro il consumismo. Tu da che parte stai?


Corpi modificati

Quante persone conoscete che hanno piercing, tatuaggi?
Che si sono sottoposte ad interventi di chirurgia plastica (senza motivazioni mediche) o che praticano body building? Tutte sono accomunate dal bisogno di modificare il proprio corpo.

Fino a qualche anno fa si trattava di pratiche riservate a poche persone, spesso appartenenti a culture sotterranee, ora invece sono molto più diffuse. Anche se meno frequenti, si stanno diffondendo anche attività più estreme come scarificazioni, impianti di canini vampireschi , impianti sottocutanei, tatuaggio della sclera (parte bianca del bulbo oculare), biforcazione della lingua etc…

Che tempi….dirà qualcuno, ma in realtà le prime tracce di queste usanza risalgono risalgono a più di 11500 anni fa e le finalità erano marcare riti di passaggio all’età adulta, o per indicare appartenenza ad un gruppo; se ci pensiamo bene anche oggi a volte le motivazioni sono le stesse. Non è forse per assomigliare a qualcuno o per differenziarsi da qualcun altro che si effettuano queste pratiche? In questo caso sembra trattarsi di una spinta esterna che conduce la persona alla modificazione corporea. Sembra di tornare ai riti di passaggio tipici delle società tribali, osserverebbe un antropologo…

Altre volte invece sembra che l‘impulso venga dall’interno; può trattarsi di un modo per ricordare, incorporare, una storia o un particolare evento. In altre occasioni qualcuno utilizza una di queste consuetudini per superare una fase difficile, affronta la sofferenza con la sofferenza. La soglia è labile tra questo atteggiamento e chi modifica il proprio corpo per esprimere un disagio (che a volte sfocia in comportamenti autolesionisti).

Ad ogni modo si tratta di una forma di espressione della propria identità ed individualità. Sono corpi che parlano, che esprimono tutto ciò che possono; opinioni, credenze, atteggiamenti, scelte, progetti emozioni che affiorano da sotto la pelle.

Secondo alcuni studiosi si modifica il proprio corpo per la difficoltà di rappresentare quello che si è vissuto e che spesso brucia ancora – le parole e i pensieri vengono rimpiazzati da azioni sul corpo e a volte contro il corpo. Voi che ne pensate? Sul camper Informabus si può parlare anche di questo; vi aspettiamo!


Incidenti e limiti

In Italia gli ultimi 3 fine settimana sono stati tragici per quanto riguarda gli incidenti stradali notturni; 24 giovani sono morti e 47 sono rimasti feriti in 27 incidenti gravi. Ci eravamo illusi di esserci lasciati alle spalle questi episodi. Dopo l’abbassamento da 0,8 a 0,5 della soglia massima di alcolemia nel sangue nel 2001, dopo l’istituzione della patente a punti nel 2003 e le norme più restrittive su alcol e guida del 2010 (sopra l’1,5 g/l c’è la confisca del mezzo)  effettivamente la situazione era migliorata. Anche in seguito a campagne informative e  preventiva come quella che l’Unità di Strada Informabus ha svolto negli anni, oltre che a più numerosi controlli etilometrici che avevano portato al sequestro di tante patenti c’era una maggior attenzione alla guida responsabile.

Negli ultimi anni invece l’attenzione sul tema è scemata ed è comparso anche un nuovo rilevante fattore di rischio: l’uso del cellulare alla guida. Guidare stanchi, sballati, mentre si guarda il telefonino diventa veramente impegnativo ed estremamente pericoloso.. Oltre a questo sembra esserci anche un’ulteriore questione: il contrasto tra, da un lato la necessità di limiti di velocità, di alcolemia e dall’altro la contemporanea tendenza alla dissoluzione del concetto stesso di limite.  Siamo infatti in un’era in cui limiti spazio-temporali sembrano essere concetti quasi obsoleti, o comunque in divenire. Ad esempio, ormai da qualche anno a questa parte puoi parlare con una persona e vederla sullo schermo anche se abita dall’altra parte del pianeta, in tempo reale. Qualche decennio fa questa opportunità sarebbe apparsa impossibile, forse anche inimmaginabile.


La cultura promossa da molte pubblicità di telefonia ed altre tecnologie varie è quella del NO LIMITS, ma i limiti invece sono fondamentali per la vita. Magari vanno spostati, ma non spazzati via. I giovani si trovano tra questi 2 poli opposti; entrambi li chiamano a sè, uno da una parte, l’altro dall’altra, li tirano fino  rischiare di lacerarli. Lacerati proprio come i corpi devastati dagli incidenti stradali. L’Unità di Strada Informabus del Comune di Ancona da 15 anni ormai dialoga con i giovani anche su questi temi. Vi aspettiamo per continuare a confrontarci!