Dipendenze Tecnologiche
Tra i vari temi che il servizio Informabus affronta, da qualche anno ci sono anche le cosiddette dipendenze tecnologiche, intese come rapporti patologici degli individui con i nuovi mezzi tecnologici.
Il rapporto che noi intratteniamo col mezzo digitale, come accade in ogni tipo di relazione, non è mai neutro e indifferente: può farci entusiasmare, può farci sperimentare sensazioni di gratificazione e benessere, può farci perdere il controllo, può farci sentire insofferenti e rabbiosi (penso a fenomeni come il tecnostress e al computer rage).
La maggior parte di noi è concorde nel considerare che una sostanza chimica sia capace di instaurare un meccanismo di gratificazione, e probabilmente di dipendenza, in tanti invece avrebbero delle riserve sulle capacità di questo nuovo genere di esperienze emotive di ri-creare lo stesso tipo di effetto legato alla dipendenza.
Di fronte, infatti, alle consistenti risorse e potenzialità che il mezzo tecnologico comporta, è necessario considerare che il rapporto con il dispositivo tecnologico potrebbe sfociare, in alcune occasioni ed in determinate personalità, in condotte disfunzionali, additive e compulsive.
Il profilo di questo genere di individui si caratterizza per:
- una vulnerabilità narcisistica: profonda fragilità e insicurezza nei confronti dei sentimenti di fallimento e umiliazione, i quali portano la persona ad aggrapparsi ad una qualunque “soluzione autoriparativa”;
- la dipendenza psicologica: un senso di sé estremamente legato alla reazione/approvazione degli altri;
- l’intolleranza agli affetti: l’impossibilità e l’incapacità di sopportare sensazioni dolorose le quali, vista la loro natura penosa, devono essere “rimpiazziate” con qualcosa che le neghi e le allontani a scopo difensivo come succede con gli alcolici, il cibo, il gioco d’azzardo e come succede sempre più spesso per mezzo di questo nuovo tipo di dipendenze (shopping online compulsivo, cybersesso, trading online compulsivo, giochi online ecc);
- compulsività generalizzata: comportamenti che l’individuo mette in atto – in modo coatto e sempre più disperato – perdendo il controllo di sé, pur sapendo essere dannosi per sé, i famigliari, gli amici, il proprio ambito lavorativo, sanitario, legale e finanziario;
- l’impulsività: una persona incapace cioè di ritardare le gratificazioni, orientata al presente, all’appagamento immediato, non pianificato;
Ma come si fa a capire quando siamo di fronte ad una situazione problematica? Ci sono alcuni comportamenti osservabili che lo possono rilevare:
-Quantità significativa di ore trascorsa in rete
– Connessioni notturne prolungate e problemi con il sonno
-Attività fisica ridotta
-Evitamento contatto visivo con i familiari
-Attività sessuale compromessa
-Scarsa partecipazione ad eventi sociali
-Limitato uso della televisione
Irritabilità o rabbia
Rinuncia o disinteresse per attività non collegate alla rete
Questi segni esprimono difficoltà e problematiche, ma ogni sintomo va indagato nel contesto della persona e nello specifico momento evolutivo del suo percorso di vita, avvalendosi dell’aiuto di un esperto.
Che ne pensate? Scrivetecelo o passate a trovarsi sul nostro camper Informabus, potremo darvi i contatti del servizio di specialisti che si occupano proprio di questo.