Porno on line

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Nella società in cui viviamo l’età in cui i giovanissimi hanno accesso ai contenuti della rete si abbassa sempre più e non sempre gli stimoli sono adeguati all’età di chi li riceve. Ci vuole un determinato sviluppo emotivo, oltre che cognitivo per comprendere ed elaborare certe informazioni, per riuscire a comprendere dove collocarle e che senso attribuire loro. Tra gli stimoli in questioni ci sono anche quelli di natura sessuale e pornografica; basta digitare sullo smartphone e sul computer delle parole chiave per avere accesso ad immagini e video che mettono in scena anche le più varie ed estreme perversioni sessuali.

Immagini di sesso estremo rischiano di diventare elementi perturbanti e di creare un’eccessiva attivazione emotiva in bambini o ragazzini che non hanno ancora conoscenze ed informazioni in merito. Parliamo di bambini di 7,8 o 9 anni che si “istruiscono” in rete e che vedono filmati pornografici. E’ necessario far loro acquisire nuove competenze che gli possono consentire di poter decodificare e contestualizzare correttamente ciò che vedono. In questo caso giocano un ruolo fondamentale gli adulti di riferimento

Se da un lato è sempre più facile entrare in contatto con qualsiasi tipo di contenuto sessuale, d’altro canto a tutt’oggi parlare di questi argomenti con un adulto per un pre-adolescente o un adolescente rimane una cosa molto difficile. Molti genitori si vergognano di trattare questi argomenti con i/le propri/e figli/e, o hanno paura di sbagliare, perciò scelgono, consapevolmente o meno, di delegare questa importante passaggio di informazioni ad altri. Questi altri, a seconda dei casi, possono essere insegnanti, educatori o la rete coi suoi motori di ricerca.

Anche il genitori più attento che si preoccupa di mettere ogni tipo di filtro ai dispositivi con cui i figli accedono alla rete, non può illudersi di riuscire a controllare totalmente ciò che accade a scuola o a casa degli amichetti. Ci sono sempre compagni più scaltri, audaci, ribelli, o meno controllati che hanno libero accesso ai contenuti presenti in rete e mostrano anche agli altri gli esiti delle loro ricerche.

La pornografia non deve essere il mezzo con cui i bambini si avvicinano alla sessualità, devono essere accompagnati in questo percorso naturale di crescita sotto tutti i punti di vista per evitare che gli venga offerta una rappresentazione della sessualità sbagliata, dove la connotazione emotiva viene meno oppure, di creargli degli apprendimenti che possono potenzialmente andare anche a condizionarli anche in epoche future a livello affettivo e comportamentale.

Il dialogo con gli adulti è possibile solo se i genitori sono predisposti a confrontarsi con loro su questi argomenti e manifestano un’adeguata apertura mentale. I bambini non devono crescere con la convinzione che la sessualità sia qualcosa di sbagliato, di sporco, amorale o che non si deve fare; devono capire che ci sono delle tappe dello sviluppo e che hanno dei riferimenti con cui confrontarsi in grado di chiarirgli i dubbi. Non significa ostentare o esibire la sessualità o, come temono molti genitori, autorizzarli o istigarli a farlo. L’educazione sessuale permette a un figlio di farsi un’idea concreta e più aderente alla realtà. Non si deve aspettare che sia sempre lui a fare domande pensando erroneamente che sia quello il momento più giusto. Si deve parlare con serenità, con buon senso, ovviamente usando parole appropriate per lo sviluppo del bambino, possibilmente facendogli degli esempi pertinenti per la loro età. Questa condizione li renderà adolescenti più responsabili e sicuri.

L’unità di strada Informabus parla con pre-adolescenti ed adolescenti di queste tematiche ed ascolta senza giudicare ciò che hanno da loro hanno da dire; abbiamo ospitato sul camper progetti di educazione sessuale ed affettiva condotti da psicologhe, sessuologhe, ginecologhe. Vi aspettiamo sotto al camper per continuare a parlarne!