In questi giorni difficili, in cui dobbiamo stare a casa praticamente tutto il tempo, possiamo cogliere l’occasione per fare cose che non abbiamo tempo di fare solitamente, o a cui non riusciamo a dedicare tutto il tempo che vorremmo: leggere, disegnare, scrivere, suonare uno strumento, fare ginnastica, yoga, meditazione, vedere film serie tv e tante altre cose, tra cui riscoprire il piacere dei giochi da tavolo.
Nell’era dei video games e dei giochi on-line, che possono anche essere fonte di dipendenza (le cosiddette dipendenze tecnologiche) vi proponiamo i vecchi e genuini, sani giochi da tavolo.
Proprio quest’ultima idea ci dà lo spunto per consigliarvi un qualcosa di particolare e istruttivo da fare. Perché il gioco da tavolo può anche essere una cosa seria; negli ultimi anni infatti sono entrati in scena sul mercato giochi da tavolo più impegnati, calati ognuno in un’ambientazione ben definita e con meccaniche di gioco ben strutturate. Tra questi, vi proponiamo il gioco da tavolo Pandemia. Avete capito bene, un gioco sulle pandemie e le malattie, funziona così: la plancia di gioco raffigura il mondo, scosso da quattro malattie potenzialmente letali, ognuna delle quali imperversa in una specifica zona della Terra. Ogni giocatore (da 2 a 4) riveste i panni di uno dei cinque ruoli possibili, tra responsabile trasporti, medico, scienziato, ricercatore ed esperto delle operazioni. Insieme si dovrà collaborare per trovare la cura a ogni malattia e debellarla.  

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Ma parliamo un po’ del gioco in sè. Lo scopo è quello di trovare tutte e quattro le cure alle malattie (rossa, gialla, nera e blu). Per farlo, il giocatore deve avere in mano 5 carte città dello stesso colore della malattia che vuole curare e recarsi in una stazione di ricerca. Ogni giocatore, però, può eseguire fino ad un massimo di quattro azioni e alla fine di ogni turno si dovranno pescare 2 carte dal mazzo giocatore ed un numero di carte variabile dal mazzo contaminazione. Ogni carta contaminazione indica in quale città posizionare 1 cubetto malattia. Se, pescando le carte giocatore, trovate una carta epidemia, dovrete posizionare 3 cubetti malattia in una città. Se in quella città fossero già presenti altri cubetti, si arriva a un focolaio, posizionando un cubo malattia di quel colore in ogni città collegata alla città di partenza. Come avrete capito, è una corsa contro il tempo: servono 5 carte città dello stesso colore per trovare la cura alla malattia. Riuscirete a vincere?

Ve lo avevamo detto, i giochi da tavolo sono una cosa seria. Calarsi nei panni di medici, scienziati e ricercatori, anche solo per gioco, può far rendere l’idea di quanto complessi, importanti e soddisfacenti siano questi lavori e di quanto oggi medici e professionisti italiani stiano faticando per combattere il Coronavirus Covid-19. Per questo, il gioco Pandemia non è molto consigliato per i bambini, meglio per i ragazzi ma anche per gli adulti. Una cosa è certa: dopo aver giocato, sia che abbiate vinto sia che abbiate perso, troverete un motivo in più per stare a casa e seguire le direttive sanitarie, garantito.

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