Archives: Gennaio 27, 2016

Connettiamoci anche col corpo…

Eccoci ad un nuovo fantastico giorno! Che vi vedrà immagino impegnati in mille attività… tra studio (o lavoro) amici, famiglia, hobbies…

Si parte probabilmente con una mattinata di fuoco, almeno 5 ore seduti ad un banco di scuola, o in aula universitaria, o davanti a un pc… intenti ad ascoltare spiegazioni, produrre testi scritti, rispondere a domande.. Ci saranno probabilmente quei momenti in cui inizierete a percepire la voce del prof come un mormorio lontano, mentre la palpebra inizierà lentamente a scendere, e voi sarete teletrasportati nelle spiagge del Brasile per qualche secondo. Avrete giusto il tempo per scodinzolare un attimo a ritmo di samba, nel vostro “tutù” fiorato (graziosissimo..), prima che un rumore fastidioso interrompa il vostro idillio. Questo tipo di “idillio” non è un fenomeno da sostanze stupefacenti, ma un’alterazione delle percezioni dovuta da sonno, o più comunemente da noia. Se non state guidando non è pericoloso. Il rumore fastidioso che irromperà sarà invece l’urlo del prof che sopraggiunge ad un calo critico della palpebra. Normale amministrazione, senza nulla togliere  alla buona qualità delle lezioni per carità. Cinque ore seduti in ascolto attento sono un record per pochi, bisogna ammetterlo. Per molti di voi questo penoso sforzo continuerà il pomeriggio, con altre ore seduti a studiare, memorizzare, rileggere e simili. Anche qui sono ammesse pause, che saranno dedicate ovviamente a sgranocchiare qualche schifezza consolatoria, o ad un’altra incursione in Brasile, o dove preferite. Questa volta senza l’interruzione del prof. E poi ovviamente ci saranno le fisiologiche pause da chattaggio sfrenato e incontrollato, che ormai sembra quasi un tic nervoso. Un titititik splack splunk sbring (a seconda delle suonerie ultimomodello) così rapido da fare invidia ad un millepiedi in corsa. E mentre le dita saettano come frecce su quei tastini minuscoli, il cervello fa il ping pong tra il Brasile, la chat, il libro, e il ricordo di quel tipo/quella tipa che vi piace e che giurereste che stamattina stava guardando proprio voi… e i messaggi corrono sul filo della comunicazione a ritmo di samba, voi, lo so, siete ancora seduti. Ma finalmente, dopo tutte queste interminabili ore di studio/lavoro/riflessione/chattaggio/sambabrasiliana, arriva ad un certo punto l’ora del riposo, ecchecavolo, mica siamo macchine!! Finalmente possiamo rilassarci, e magari goderci quella fantastica serie che va tanto di moda (da Natale avete anche voi una connessione decente, dopo che avete impietosito i vostri genitori col fatto che no, non si può, nel 2016, non avere la possibilità di guardare almeno 2 o 3 puntate in streaming al giorno di the games of thrones, è una violazione dei diritti umani). Ed è proprio mentre pregustate questo fantastico e meritato momento di relax che succede l’imprevedibile… la connessione non va. Tragedia. Ingiustizia suprema. Dopo una giornata così questa non ci voleva proprio!!!!!! Che fare???? Finite anche le schifezze da consolazione.. E allora, in questo momento di desolazione, prendete una drastica decisione: alzarvi in piedi (sì in piedi!)e andare a fare una passeggiata. Una passeggiata? Sì, magari al parco. E non a sedervi sul muretto con gli amici sfumacchiare… intendo proprio una passeggiata vera!!!! E potrebbe anche essere la migliore decisione della giornata!!! Sapete quante ore al giorno si passano seduti o sdraiati? Si arriva a circa 19 ore al giorno! Eppure abbiamo un fantastico corpo a disposizione, e possiamo utilizzare, oltre alle rapidissime dita chattanti, anche altre componenti molto interessanti!! E spesso finiamo per dimenticarcelo purtroppo… Muoversi e fare sport, lo sappiamo, fa bene. Perché questo fantastico corpo ci ricorda che se non lo trattiamo con una certa cura prima o dopo ci presenterà il conto. Prendersi cura del corpo però è anche molto divertente, ci riempie di energia nuova, ci risveglia da quel torpore alienante in cui, per forza, sprofondiamo dopo ore e ore seduti davanti ad un  pc, televisore, telefonino, o anche professore….soprattutto nel caso in cui l’oggetto/soggetto che abbiamo di fronte ci imbottisce di informazioni senza richiederci uno scambio verbale almeno di tanto in tanto. Ah…. e se riuscite anche a spegnere il cell per un’oretta, magari mentre passeggiate in un parco… eviterete il pericolo di dimenticare che il mondo, fuori dagli schermi e dai tititik splak splunk sbring, non è niente niente male. Magari invitate il tipo/la tipa che vi guardava stamattina eh!  Buona passeggiata, ! Fateci sapere com’è andata!!!

C.C.


Fumi?

Quanti condividono un momento fumandosi una sigaretta! Sembrerebbe che gesticolare con la sigaretta, fare un tiro ogni tanto ci faccia sentire bene, spigliati, come se quell’atteggiamento ci sostenga nella conversazione.

Solitamente si comincia molto giovani, 12/13 anni…si prova, ci si sente in qualche modo più  grandi e pronti ad entrare nel mondo degli adulti.

A quell’ età non si può prendere sicuramente in considerazione il fatto che forse quel  vizio nel tempo potrebbe diventare non così salutare. La sigaretta è solo vista come un momento rituale…aprire il pacchetto, avere l’accendino magari più figo, accenderla senza che il vento ci impedisca di farlo…insomma un’arte.

Si continua nel tempo e poi ci convinciamo che senza di essa non riusciamo a fare più nulla. Ci permette di “staccare” un attimo da un impegno…mamma mia quanto devo studiare! Mi fumo una sigaretta poi ricomincio…

Ecco, così, diventa sempre più una necessità.  Il primo pensiero è quello di avere il pacchetto sempre con sé, è un cruccio che accompagna tutta la giornata.

Oggi molte sono le campagne contro il fumo partendo proprio dai pacchetti di sigarette dove si leggono slogan sulla sua nocività. Quasi ovunque ormai è vietato fumare  se non fuori. In autobus, in ufficio, nei ristoranti c’è quel cartello che ci ricorda che è vietato e che un certo “Mario Rossi” tutela questo divieto assoluto.

Capita spesso di vedere persone infreddolite fuori dei locali, appoggiati al muro riparati dal freddo che furtivamente si accendono una sigaretta facendo 10 tiri al secondo perché devono rientrare…a cena intanto si stava parlando di una cosa interessantissima …

Allora tutto il rituale? Il gusto di fumarsi una sigaretta in compagnia dov’ è finito? Perché si continua a fumare allora? Il corpo ormai ce lo chiede, ne ha necessità. Anni di nicotina ci hanno resi dipendenti da essa. Sembra che smettere di fumare sia una delle cose più difficili da fare: libri, terapie, gruppi di aiuto, maghi…insomma una vasta gamma di metodi per smettere. Ora poi c’è anche  la sigaretta elettronica. Il boom di vendite in un paio di anni. Fa male lo stesso? No, sì…forse. Intanto molti si sono riavvicinati alla vecchia sigaretta, con il suo bel rituale…ah aprire il pacchetto nuovo è fantastico!!

Eppure in quella sigaretta ci sono una miriade di sostanze diverse che in combustione diventano un cocktail micidiale per il nostro corpo. Il loro impatto è assolutamente devastante e non solo per chi fuma. Il fumo passivo è altresì nocivo e spesso causa patologie importanti.

Noi parliamo spesso con i ragazzi di sostanze stupefacenti, di alcol e poche volte in effetti  viene fuori il discorso del fumo di sigaretta…perché non lo facciamo assieme? Dai, se ci venite a trovare ne parliamo magari fumandoci una sigaretta…E NO! Sul camper non si fuma!…


Sesso: manuale d’uso

Eccoci qua! Di ritorno dalle vacanze natalizie in questo strano inverno misto primavera…perché come ormai si sa non esistono più le mezze stagioni e neppure, probabilmente, le stagioni. Eppure noi ci siamo, e voi anche. Cambiano le stagioni, cambia tutto, ma le domande restano, insieme  al bisogno di risposte. Curioso no? Ci siamo dotati di ogni possibile e fantasmagorico mezzo informativo, possiamo disporre di ogni tipo di tutorial, da quello per l’uncinetto a quello per la costruzione di case di paglia o astronavi. E per di più tutti abbiamo un cellulare ultimo modello in grado di fornirci ADESSO qualsiasi risposta: praticamente abbiamo le istruzioni per ogni momento di vita in un click. Eppure, lui, IL DUBBIO, resta.. E nonostante tutte queste risposte a portata di click lui, (sempre il dubbio), non sembra proprio aver perso il suo smalto e non ha nessuna intenzione di dichiararsi sconfitto. E’ lui che produce quel sottile fastidio nello stomaco mentre ci arrabattiamo tra mille possibili risposte, tra infiniti manuali di istruzioni..tutti potenzialmente utili, tutti potenzialmente sbagliati. Perché anche se ci sono mille video che ci spiegano come funziona questa o quella cosa, alla fine non ce n’è neanche uno che spiega come funzionerà per me, nella mia vita. Cosa farà stare bene me, proprio me e non quell’altro. E inoltre, c’è una vera e propria giungla di castronerie tra cui districarsi per poter avere almeno le informazioni di base corrette. E’ così per molti argomenti, uno dei quali ci sta molto a cuore: la sessualità. E quindi ancora una volta ci teniamo a ripetere che cercare di capire il sesso tramite youporn e compagnia cantante… è come imparare a guidare su fast and furious. La vita è un’altra cosa, a meno che non siate stantman ( e poi anche loro hanno una vita privata in cui si rilassano, altrimenti sarebbero tutti in psichiatria). L’intimità, quella vera che ci fa volare alto, è una cosa molto più bella, perché è quel luogo in cui smettiamo di cercare di dimostrare qualcosa, di adattarci a come dovrebbe essere (che è un concetto noiosissimo), e ci affidiamo a quello che sentiamo, ci dedichiamo alla scoperta di ciò che ci fa stare bene, all’ascolto di noi stessi e dell’altro. Questa è la vera bomba ragazzi: anche oggi in mezzo a mille tutorial è ancora tutto da scoprire, e se avrete la pazienza di spegnere youtube scoprirete la fantastica sensazione che nasce dal rispetto della vostra unicità e sensibilità. Perché se parliamo di sessualità parliamo sempre anche di affettività. E per le informazioni fondamentali sulla prevenzione e contraccezione (quelle di cui non potete proprio fare a meno affinché la sessualità sia vissuta serenamente) ovviamente ci siamo noi! E insieme a noi speriamo possa esserci sempre di più anche la scuola. Su questo, udite udite, abbiamo anche un alleato d’eccezione: Rocco. Ebbene sì, proprio quel Rocco, Siffredi. Che su change.org si è fatto promotore di una campagna per l’educazione sessuale obbligatoria nelle scuole. Lui ci mette la faccia, dopo trent’anni nel mestiere, ci dice, sa benissimo che il porno e l’educazione sessuale sono due cose ben diverse. E se lo dice Rocco..!!!!

C.C.