GAP: gioco d’azzardo patologico

Bim bum bam alle ventitré!

La conta per chi cominciava un gioco, un momento che ci teneva col fiato sospeso da piccoli, suspense e adrenalina nello stesso momento. Lasciavamo che il “caso” o la “fortuna”, decidete voi, decidesse per noi.

E’ ciò che succede quando si gioca d’azzardo. Non c’è tanta abilità da mettere in campo, si lascia che la fortuna o sfortuna giochi per noi. Un pulsante, una grattata, 5 numeri…ecco la nostra unica abilità. Ma cosa spinge a giocare a questo se poi di gioco ce n’è davvero poco? La risposta è semplice se pur cinica: la posta che c’è in palio.

Se esce un certo tipo di combinazione potrebbe cambiare la nostra vita…wow con 2 euro vincere uno stipendio da qui a 20 anni.

Ma spesso questi giochi diventano sfogo per disagi preesistenti, e diventano essi stessi un’ossessione compulsiva. Si gioca sempre di più, insistentemente, si giocano stipendi in pochi minuti alla ricerca di quel brivido che è la vincita.

Negli ultimi anni questo tipo di fenomeno si è allargato notevolmente ed è diventato oggetto di studi attenti e specifici con l’obiettivo di arginarlo e in qualche modo prevenirlo.

Qui ad Ancona il 24 novembre pv presso il Ridotto del Teatro delle Muse di Ancona ci sarà un convegno che avrà come tema proprio questo: il gioco d’azzardo patologico.

Si cercherà di fare il punto sulla situazione nazionale e regionale e come ci si stia muovendo per fronteggiare un fenomeno ormai molto radicato in tutti le fasce di età e in tutte le categorie.

informabusancona.it/convegnogap2016