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Immondizie aMare…

Lui si chiama Boyan Slat, e ha 21 anni. A soli 18 anni ha avuto un’idea geniale sulla pulizia degli oceani da tonnellate e tonnellate di plastica. Eh già, chiuso nella sua camera di studente, ha deciso di concentrarsi su un modo di migliorare il pianeta, di aiutare l’ambiente. E c’è riuscito alla grande a quanto pare! Pensate che ci sono già  enormi isole di plastica che ingorgano gli oceani, e solo nel Pacifico ci sono 150 mila tonnellate di rifiuti in plastica!! La situazione è così preoccupante che senza alcun intervento pare che nel 2050 gli oceani arriverebbero a contare più pezzi di plastica che pesci. E Boyan, è riuscito ad inventare un metodo che, sfruttando le correnti marine, riuscirebbe a convogliare i rifiuti in un unico punto, riducendo a pochi anni il tempo di pulizia delle acque. Tempo che, senza un metodo specifico, potrebbe ammontare a circa 79 mila anni!!!! Insomma le cose andrebbero giusto un po’ alla lunga e considerata la quantità di rifiuti che continuiamo a scartare e a buttare in mare, ci troveremmo a nuotare ben presto nell’immondizia. E questo cosa c’entra con noi? Boyan ha utilizzato per caso qualche strana sostanza stupefacente per raggiungere questa illuminazione? No, non ci risulta. Ma ci piace dare la buona notizia di un ragazzo giovanissimo che ha deciso di impegnare gran parte delle sue energie per migliorare il destino del pianeta. Ci piace l’idea di andare contro tendenza rispetto a tutte le cattive notizie che ci arrivano ogni giorno dal telegiornale che ci bloccano la digestione e ci fanno pensare che viviamo in un mondo davvero tremendo e ci mantengono quella sensazione fastidiosa e pungente di pessimismo cosmico latente. Quella sensazione del “ma tanto ormai cosa ci vuoi fare, siamo fregati il paese va così, il mondo va così, la scuola va così che vita grama che grama vita”. Beh, comprensibile un po’ di sconforto quando non fanno altro che raccontarci di eventi tragicomici, o tragici, o catastrofici (di solito si suddividono così le notizie). Alla sezione notizie nazionali/politica interna pensi: “basta, espatrio”. Passato alla sezione notizie internazionali, pensi “magari, vado a bere, che anche espatriare non serve”. Scherzi a parte queste notizie positive ci piacciono perché sfatano il mito del “non è possibile” e ci fanno capire che se mettiamo energia e creatività in qualcosa che ci sta veramente a cuore possiamo fare molto, e anche ritrovare un sacco di bell’ottimismo! Certo non è che dobbiamo salvare il pianeta da soli ma anche qualcosa di più piccolo, tipo un’operazione di pulizia della spiaggia vicino casa, per cominciare può già darci soddisfazione.

Per quanto riguarda il nostro Boyan, lui si è spinto un po’ oltre…non solo ha avuto un’idea geniale (molto più geniale di facebook per intenderci, anche se magari gli renderà meno soldi…) ma poi si è impegnato per renderla realizzabile. Perché le grandi idee le realizzano spesso dei sognatori che credono nelle visioni che hanno, soprattutto quando sembrano così difficili da realizzare. Boyan ha creato un’associazione, che si chiama The Ocean cleanup, e attraverso il crowfunding ha raccolto i soldi per iniziare il progetto: circa un milione e mezzo di euro! Ora finalmente i lavori stanno iniziando e noi facciamo a tutta l’equipe un enorme in boccallupo o in culo alla balena, come si dice!!!

E voi, avete qualche idea che vi piacerebbe realizzare?

C.C.


Ho un tutor: la paura

“Chiunque affermi di non avere mai paura, o è uno sciocco o è un bugiardo”, diceva un tale di nome  David Raynolds. E in effetti…. a chi non capita di avere paura?? Certo, forse qualcuno di voi è un vero duro, così duro da non temere nulla di nulla. E se qualche volta, per sbaglio, quella guastafeste della paura si affaccia al vostro stomaco con il suo faccino timido e gli occhi sgranati e imploranti, sapete bene come ricacciarla da dove è venuta senza troppi convenevoli. Per poi continuare a sfondare ogni ostacolo o muro che vi si para davanti col martello pneumatico, alla faccia di quella rompiscatole piagnucolosa! Dei veri impavidi guerrieri degni di un anfiteatro romano.  Ma molti altri probabilmente si sentono ancora poco portati all’uso del martello pneumatico contro i muri nonché alle lotte da anfiteatro…E probabilmente stanno anche brancolando nella nebbia delle mille tecniche possibili di rimozione della paura. Dai vari stili di yoga e meditazione, fino alla lotta greco romana (che è preparatoria sempre all’arena di cui sopra), passando per una gamma infinita di integratori o sostanze più o meno lecite. Per quanto riguarda le sostanze meno lecite (lo so che noi qui siamo di parte) c’è da dire che la diminuzione dell’ansia o paura è solo momentanea (e in alcuni casi inesistente) poi quella aumenta in modo esponenziale..e state di gran lunga peggio di prima. Pare infatti che la guastafeste (paura dalla faccina smarrita che si affaccia allo stomaco di noi tutti), non sia per nulla una sprovveduta e non si lasci prendere in giro facilmente.  Ama inoltre arrivare nei momenti più inopportuni… quando dobbiamo esibirci in pubblico…quando la prof ci fa quella domanda che la risposta la conoscevamo a memoria ma proprio ora ci sfugge, quando compare davanti a voi quel ragazzo o quella ragazza che vi piace tanto….E lì è un casino. Siete pronti con il vostro discorsetto preparato a memoria davanti allo specchio, avete pure studiato l’espressione facciale migliore, quella in cui sembrate un attore/attrice del teleschermo…il tono della voce…insomma tutto! Eppure aprite la bocca e quasi sputacchiate perché vi si intreccia la lingua, avete la salivazione a zero….e l’espressione, ne siete sicuri anche in assenza di uno specchio, non è da divo, ma da spaventapasseri. In questa situazione grottesca vi rendete conto che, nei vostri preparativi, non avevate tenuto conto di lei…la signorina dall’occhio sgranato. E dopo aver bofonchiato cose a caso e a sproposito, non appena tornate ad uno stato di salivazione e pressione corporea decenti, e vi rendete conto di dove siete e chi siete, la prima cosa che vi viene da fare…è probabilmente una bella sessione di lotta greco romana. Perché dire che siete arrabbiati è poco. Lei, la paura, vi ha fregato di nuovo. E allora che fare? Beh un po’ di meditazione o yoga o sport potrebbero essere un primo step per tornare più calmi di fronte alla nostra “amica”. E poi, dato che nella maggior parte dei casi combatterla serve a poco, conviene forse conoscerla, e imparare ad accettarla ed ascoltarla. Perché sicuramente ha molto da dirci su di noi. Ed è probabile che una volta che avremo smesso di darle (e di darci) addosso, e avremo ascoltato bene cosa ha da raccontarci e insegnarci…inizierà anche ad essere meno fastidiosa e invadente. Qualcuno diceva che ogni ostacolo che incontriamo è dalla nostra parte, ed è in realtà solo un’occasione per crescere e migliorarci…se lo accogliamo e affrontiamo con il piede giusto…provare per credere! Voi che ne pensate?

C.C.


E tu…ti piaci?

Specchio specchio delle mie brame… diceva la strega ogni santo giorno per avere conferma di essere lei, e solo lei, la più bella del Reame. Doveva avere qualche lieve eccesso di egocentrismo la poverina… nonché un serio e implacabile problema con la sua autostima. Un mix letale, che la portava ad estenuare il suo povero specchio (che essendo appunto uno specchio non poteva neanche darsela a gambe e mandarla a quel paese) con la stessa domanda, ancora ancora e ancora. Finché un giorno, lo specchio, davvero non ce la fece più, e rispose “basta cara mia, smettila con questa lagna, la più bella non sei tu, è Biancaneve”. Apriti cielo: un putiferio. Eh sì, perché la povera Grimilde non la prese molto bene questa storia di aver perso il primato, così, da un giorno all’altro. Per quella pallidina insignificante di Biancaneve poi, figuriamoci. Insomma il seguito lo conoscete già, Grimilde, perso il conforto dello specchio parlante, iniziò a sentirsi brutta, benché fosse comunque una donna niente male. Si sentì talmente brutta che ci diventò davvero, e si trasformò in una stregaccia di quelle classiche con la gobba e il bitorzolo sul naso. E così ridotta cercò di uccidere Biancaneve con una mela. Poveretta era andata proprio fuori di testa, roba da TSO immediato. Ma è una favola, che diamine. Tant’é vero che Biancaneve, come in ogni favola, era bella e quindi anche buona, e quindi ovviamente vinse sconfiggendo la cattiva stregaccia (che prima di stressarsi tanto era bella anche lei a dire il vero). Certe cose sono deliri che fortunatamente non appartengono alla realtà. Anche se… forse qualche litigio con lo specchio di tanto in tanto capita. Magari anche più che di tanto in tanto..? Beh, controllando le statistiche sembra proprio di sì. Sette donne su dieci tendono a non piacersi abbastanza quando si guardano allo specchio, e scommetto che non è una cosa che riguarda solo il sesso femminile. Pensate che addirittura è stata coniata la definizione di “Sindrome di Grimilde” per questo problema!! E pare non sia una cosa da sottovalutare, perché rischia di intaccare l’autostima, e portare a comportamenti rischiosi (come ad esempio diete incontrollate dannose per la salute). A chi non è mai capitato di sentirsi un po’ grimilde ogni tanto..? E allora….che fare? Non starete già preparando le mele mi auguro… non dimenticate che questa soluzione non è servita gran che alla povera matrigna. Che se invece di rodersi dall’invidia del confronto (che poi che cavolo ne sapeva lo specchio, voglio dire, neanche era mai uscito dallo scantinato quel poveraccio) l’avesse presa a ridere, o avesse consultato uno psicologo, magari sarebbe andata a fare shopping quel giorno. Avrebbe buttato quello specchio chiacchierone, si sarebbe detta che comunque era proprio niente male, e sarebbe invecchiata serenamente. Invece di tutto quel casino con la mela, i nani, il principe e la vecchia bitorzoluta. Quanto stress inutile!!! Fiabe a parte…. imparare a piacersi è una chiave fondamentale del vivere bene e dell’essere felici. E prendiamo atto che non è sempre facile. Anche perché a veder bene la favola della più bella del reame non pare proprio passata di moda (anzi, oggi abbiamo tanti di quei prodotti, trattamenti, ornamenti estetici che avrebbero fatto uscire di testa Grimilde in un attimo) e continua a riempirci la testa di stereotipi e ansie da confronto. Ed è importante sapere che non c’è specchio parlante che tenga…perché l’unico con cui dobbiamo davvero fare i conti è il nostro giudice interno. Che chiacchiera parecchio, anche quando non ci accorgiamo. E allora è fondamentale scoprire cosa ci dice, ed educarlo a inviarci messaggi positivi, a riconoscere i nostri pregi, magari anche chiedendo aiuto ad un esperto se necessario. Perché la bellezza e l’autostima iniziano sempre dall’interno, e imparare a volerci bene è una di quelle poche cose a cui non possiamo proprio rinunciare.

C.C.


Etilometro: con noi è meglio!!

Conoscete l’etilometro? L’avete mai fatto?

L’etilometro è uno strumento che misura la quantità di alcool contenuta nel sangue.

Probabilmente vi sarà capitato almeno una volta di essere fermati dalla Polizia stradale per un controllo, e magari di aver dovuto soffiare all’interno di un tubicino. E forse vi sarà anche capitato, dopo aver soffiato in quel tubicino, di restare in apnea qualche secondo scrutando l’espressione dell’agente…riuscendo ad inspirare di nuovo solo dopo aver udito le magiche parole: “può andare!”

O, ancora forse, vi sarà successo di restare in apnea un po’ più a lungo… sperando ardentemente di potervi teletrasportare altrove, mentre l’espressione dell’agente sembra non promettere nulla di buono…

Purtroppo, come ben sapete, il teletrasporto per il momento non è stato ancora inventato. Ma la buona notizia è che potete comunque evitarvi questi momenti di ansiosa apnea… e soprattutto prevenire possibili rischi ben più gravi (per l’incolumità vostra e di altri, nonché per il vostro portafogli e la vostra patente). La soluzione non è in nessuna delle leggendarie “pozioni” che alcuni suggeriscono per “truffare” l’etilometro: il famoso “tubicino” non mente e né il latte né le gomme da masticare (o i vari intrugli che state cercando di mettere a punto insieme al teletrasporto) vi saranno di aiuto.

Ma, attenzione attenzione, se passate a trovarci prima di mettervi alla guida…l’etilometro ve lo facciamo noi!! Niente multe e niente ansie, solo informazioni gratuite che vi consentiranno di sapere quando potete di nuovo mettervi su strada in tranquillità!

…E se noi non siamo nelle vicinanze? Ogni locale dovrebbe avere il suo etilometro e potete richiederlo per auto-testarvi.

Quando passate a trovarci chiedeteci anche gli etilometri monouso, potranno esservi utili!

Aggiungiamo che, ovviamente, la migliore prevenzione è l’auto consapevolezza: ovvero imparare a regolarsi responsabilmente, ricordando sempre che l’alcool, pur essendo legale, è comunque una droga pesante e come tale va “maneggiato con cautela”. Come ogni sostanza stupefacente l’alcool altera infatti le nostre percezioni, tra le altre cose riduce il campo visivo e rallenta i riflessi, diminuendo nel contempo l’autocontrollo e la percezione del pericolo. Ecco perché è così pericoloso mettersi alla guida dopo aver bevuto troppo. Ed ecco perché i tanto temuti controlli sono anche uno strumento importante di prevenzione e tutela per tutti noi.

E se volete saperne di più…vi aspettiamo ovviamente sul nostro camper per ogni informazione!!