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Come stanno gli adolescenti oggi?

Proviamo a dare una risposta dando un occhiata al “Rapporto di Ricerca sulla diffusione dei comportamenti a rischio fra gli studenti delle scuole superiori di secondo grado” pubblicato lo scorso 14 dicembre da Espad – il più grande progetto di ricerca transnazionale sui comportamenti d’uso di alcol, tabacco e sostanze psicotrope degli adolescenti  – e coordinato dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche. I risultati parlano chiaro: i due anni di pandemia vissuti fra Dad e lockdown hanno lasciato un segno preciso e ben visibile in pattern di comportamento mai visti in precedenza sugli studenti e le studentesse di età compresa tra i 15 e i 19 anni.

Il Rapporto ha coinvolto 12.406 studenti delle scuole secondarie di secondo grado italiane, esplorando una vasta gamma di comportamenti a rischio. Ne emerge una fotografia dettagliata e attuale di ciò che sta accadendo ai giovanissimi: sempre più connessi eppure sempre più isolati, insoddisfatti e propensi al “rischio”. Il dato che più colpisce, si legge nella prefazione dello studio, “è quello relativo alle giovanissime studentesse che per la prima volta superano nei consumi di molte sostanze psicoattive i coetanei”. Non solo: il 2022 ha anche confermato il sorpasso femminile rispetto alle intossicazioni alcoliche, oltre che nel consumo di psicofarmaci senza prescrizione medica. Nel corso del 2022, le prevalenze femminili di consumo di psicofarmaci nell’anno raggiungono il punto più alto mai registrato (15%). Una componente di genere precisa che indica un’altrettanta specifica evidenza: le ragazze stanno peggio.

Le relazioni aiutano a capire chi si è e, in una fase cruciale come quella dell’adolescenza, assurgono al ruolo fondamentale di “strumento” per scoprire il mondo oltre il nucleo familiare. Ciò nonostante, il 37% degli studenti coinvolti nello studio afferma di aver avuto gravi problemi nel rapporto con i propri amici, soprattutto le ragazze (41%). Non va meglio sul fronte genitoriale. Un terzo degli studenti ha avuto gravi problemi nel rapporto con i propri genitori e, a pagarne il prezzo più alto, sono ancora una volta le ragazze: il 40% non ha un rapporto sereno con la propria famiglia né con gli insegnanti (33% rispetto al 29% dei ragazzi). Relazioni poco distese incidono sul livello di soddisfazione verso sé stessi che, infatti, a partire dal 2011, si è ridotto: la percentuale di studenti che afferma di essere “soddisfatto” o “molto soddisfatto di sé” passa dal 74% al 58%. Tale riduzione risulta ancora particolarmente marcata tra le ragazze (41%), soprattutto in seguito alla pandemia da Covid-19.

Il consumo di tabacco – affermano i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità -rappresenta una delle maggiori cause di mortalità prevenibile a livello globale. Come emerge dal Rapporto Espad-Cnr, “è proprio nel periodo dell’adolescenza che molti individui approcciano il fumo di sigaretta e possono gettare le basi per l’avvio di un’abitudine comportamentale che, con elevata frequenza, assume i contorni di una dipendenza vera e propria da nicotina”.

Nel 2022 sono quasi 1,2 milioni i ragazzi che hanno riferito di aver fumato sigarette tradizionali almeno una volta nella vita (47%), tipologia di consumo che risulta più diffusa tra le ragazze (52% rispetto al 42% dei coetanei).  Il 58% di chi ha fumato almeno una volta nella vita riporta di aver provato il tabacco a 14 anni o prima, il 40% tra i 15 e i 17 anni e solo il 2,6% lo ha fatto una volta raggiunta la maggiore età.

Intossicazioni (bere fino al punto di avere difficoltà nel parlare, problemi di equilibrio e spesso perdita della memoria dell’accaduto) e binge drinking (ovvero l’assunzione di 5 o più bevute in un breve arco di tempo) sono i pattern di consumo eccessivo di alcol che il Rapporto rileva tra gli adolescenti.

Quasi 1 milione di studenti, il 40% del totale, ha sperimentato almeno una volta questi effetti. Le ragazze mostrano percentuali superiori di consumo in tutte le categorie. Come i consumi di alcol più in generale, anche la prevalenza delle ubriacature nell’ultimo anno risulta in aumento. Nei ragazzi, la percentuale non è ancora arrivata a livelli pre-pandemia mentre per le ragazze si raggiunge il valore più alto mai registrato (34,8%). Già negli scorsi anni le differenze di genere si erano assottigliate e, nell’ultimo triennio, le prevalenze femminili hanno superato quelle maschili.

Le relazioni online soppiantano quelle offline, ma il web non è comunque considerato un posto sicuro: nel 2022 il 47% degli studenti è stato vittima di cyberbullismo, quota che equivale a oltre 1 milione di 15-19enni. In particolare, a partire dal 2020, si osserva una maggiore percentuale di ragazze che afferma di essere stata vittima di cyberbullismo. Inoltre, se nel 2022 si osserva una sostanziale stabilizzazione delle percentuali maschili, quelle femminili risultano, se pur di poco, aumentate: le ragazze costituiscono la maggior parte delle vittime in tutte le età prese in considerazione.

Nel 2022, infatti, quasi il 22% afferma di essersi isolato per un periodo di tempo senza andare a scuola e/o vedere nessuno, con quote più elevate tra le ragazze (25% rispetto al 19% dei ragazzi). Il 9,3% dei 15-19enni ha invece riferito che, pur non essendosi mai isolato, avrebbe voluto farlo.

Insomma abbiamo un bel da fare; che ne pensate? Scriveteci o venite a trovarci sul camper!


Dipendenze Tecnologiche

Tra i vari temi che il servizio Informabus affronta, da qualche anno ci sono anche le cosiddette dipendenze tecnologiche, intese come rapporti patologici degli individui con i nuovi mezzi tecnologici.

Il rapporto che noi intratteniamo col mezzo digitale, come accade in ogni tipo di relazione, non è mai neutro e indifferente: può farci entusiasmare, può farci sperimentare sensazioni di gratificazione e benessere, può farci perdere il controllo, può farci sentire insofferenti e rabbiosi (penso a fenomeni come il tecnostress e al computer rage).

La maggior parte di noi è concorde nel considerare che una sostanza chimica sia capace di instaurare un meccanismo di gratificazione, e probabilmente di dipendenza, in tanti invece avrebbero delle riserve sulle capacità di questo nuovo genere di esperienze emotive di ri-creare lo stesso tipo di effetto legato alla dipendenza.

Di fronte, infatti, alle consistenti risorse e potenzialità che il mezzo tecnologico comporta, è necessario considerare che il rapporto con il dispositivo tecnologico potrebbe sfociare, in alcune occasioni ed in determinate personalità,  in condotte disfunzionali, additive e compulsive.

Il profilo di questo genere di individui si caratterizza per:

  • una vulnerabilità narcisistica: profonda fragilità e insicurezza nei confronti dei sentimenti di fallimento e umiliazione, i quali portano la persona ad aggrapparsi ad una qualunque “soluzione autoriparativa”;
  • la dipendenza psicologica: un senso di sé estremamente legato alla reazione/approvazione degli altri;
  • l’intolleranza agli affetti: l’impossibilità e l’incapacità di sopportare sensazioni dolorose le quali, vista la loro natura penosa, devono essere “rimpiazziate” con qualcosa che le neghi e le allontani a scopo difensivo come succede con gli alcolici, il cibo, il gioco d’azzardo e come succede sempre più spesso per mezzo di questo nuovo tipo di dipendenze (shopping online compulsivo, cybersesso, trading online compulsivo, giochi online ecc);
  • compulsività generalizzata: comportamenti che l’individuo mette in atto – in modo coatto e sempre più disperato – perdendo il controllo di sé, pur sapendo essere dannosi per sé, i famigliari, gli amici, il proprio ambito lavorativo, sanitario, legale e finanziario;
  • l’impulsività: una persona incapace cioè di ritardare le gratificazioni, orientata al presente, all’appagamento immediato, non pianificato;

Ma come si fa a capire quando siamo di fronte ad una situazione problematica? Ci sono alcuni comportamenti osservabili che lo possono rilevare:

-Quantità significativa di ore trascorsa in rete

– Connessioni notturne prolungate e problemi con il sonno 

-Attività fisica ridotta

-Evitamento contatto visivo con i familiari 

-Attività sessuale compromessa 

-Scarsa partecipazione ad eventi sociali 

-Limitato uso della televisione 

Irritabilità o rabbia 

Rinuncia o disinteresse per attività non collegate alla rete

Questi segni esprimono difficoltà e problematiche, ma ogni sintomo va indagato nel contesto della persona e nello specifico momento evolutivo del suo percorso di vita, avvalendosi dell’aiuto di un esperto.

Che ne pensate? Scrivetecelo o passate a trovarsi sul nostro camper Informabus, potremo darvi i contatti del servizio di specialisti che si occupano proprio di questo.