E tu…ti piaci?

Specchio specchio delle mie brame… diceva la strega ogni santo giorno per avere conferma di essere lei, e solo lei, la più bella del Reame. Doveva avere qualche lieve eccesso di egocentrismo la poverina… nonché un serio e implacabile problema con la sua autostima. Un mix letale, che la portava ad estenuare il suo povero specchio (che essendo appunto uno specchio non poteva neanche darsela a gambe e mandarla a quel paese) con la stessa domanda, ancora ancora e ancora. Finché un giorno, lo specchio, davvero non ce la fece più, e rispose “basta cara mia, smettila con questa lagna, la più bella non sei tu, è Biancaneve”. Apriti cielo: un putiferio. Eh sì, perché la povera Grimilde non la prese molto bene questa storia di aver perso il primato, così, da un giorno all’altro. Per quella pallidina insignificante di Biancaneve poi, figuriamoci. Insomma il seguito lo conoscete già, Grimilde, perso il conforto dello specchio parlante, iniziò a sentirsi brutta, benché fosse comunque una donna niente male. Si sentì talmente brutta che ci diventò davvero, e si trasformò in una stregaccia di quelle classiche con la gobba e il bitorzolo sul naso. E così ridotta cercò di uccidere Biancaneve con una mela. Poveretta era andata proprio fuori di testa, roba da TSO immediato. Ma è una favola, che diamine. Tant’é vero che Biancaneve, come in ogni favola, era bella e quindi anche buona, e quindi ovviamente vinse sconfiggendo la cattiva stregaccia (che prima di stressarsi tanto era bella anche lei a dire il vero). Certe cose sono deliri che fortunatamente non appartengono alla realtà. Anche se… forse qualche litigio con lo specchio di tanto in tanto capita. Magari anche più che di tanto in tanto..? Beh, controllando le statistiche sembra proprio di sì. Sette donne su dieci tendono a non piacersi abbastanza quando si guardano allo specchio, e scommetto che non è una cosa che riguarda solo il sesso femminile. Pensate che addirittura è stata coniata la definizione di “Sindrome di Grimilde” per questo problema!! E pare non sia una cosa da sottovalutare, perché rischia di intaccare l’autostima, e portare a comportamenti rischiosi (come ad esempio diete incontrollate dannose per la salute). A chi non è mai capitato di sentirsi un po’ grimilde ogni tanto..? E allora….che fare? Non starete già preparando le mele mi auguro… non dimenticate che questa soluzione non è servita gran che alla povera matrigna. Che se invece di rodersi dall’invidia del confronto (che poi che cavolo ne sapeva lo specchio, voglio dire, neanche era mai uscito dallo scantinato quel poveraccio) l’avesse presa a ridere, o avesse consultato uno psicologo, magari sarebbe andata a fare shopping quel giorno. Avrebbe buttato quello specchio chiacchierone, si sarebbe detta che comunque era proprio niente male, e sarebbe invecchiata serenamente. Invece di tutto quel casino con la mela, i nani, il principe e la vecchia bitorzoluta. Quanto stress inutile!!! Fiabe a parte…. imparare a piacersi è una chiave fondamentale del vivere bene e dell’essere felici. E prendiamo atto che non è sempre facile. Anche perché a veder bene la favola della più bella del reame non pare proprio passata di moda (anzi, oggi abbiamo tanti di quei prodotti, trattamenti, ornamenti estetici che avrebbero fatto uscire di testa Grimilde in un attimo) e continua a riempirci la testa di stereotipi e ansie da confronto. Ed è importante sapere che non c’è specchio parlante che tenga…perché l’unico con cui dobbiamo davvero fare i conti è il nostro giudice interno. Che chiacchiera parecchio, anche quando non ci accorgiamo. E allora è fondamentale scoprire cosa ci dice, ed educarlo a inviarci messaggi positivi, a riconoscere i nostri pregi, magari anche chiedendo aiuto ad un esperto se necessario. Perché la bellezza e l’autostima iniziano sempre dall’interno, e imparare a volerci bene è una di quelle poche cose a cui non possiamo proprio rinunciare.

C.C.


Limiti e rischi

Cosa si fa sul camper Informabus? Si fa informazione e prevenzione sui comportamenti a rischio negli adolescenti! Cioè?
Si tratta di quei comportamenti che, anche se possono sembrare comportamenti “da grandi”, possono mettere in pericolo il tuo benessere fisico, psicologico o sociale, oppure possono creare qualche difficoltà a te o a chi ti è vicino.
Hai già sentito parlare di: bullismo, cyberbullismo, sexting, abuso di alcol e sostanze stupefacenti, guida sotto l’effetto di alcol o altre droghe, attività sessuali non protette, anoressia e bulimia, abbandono scolastico, fughe da casa, tentativi di suicidio, comportamenti violenti contro oggetti, animali o persone? Ecco, si tratta di questo!
Quali possono essere i motivi che spingono alcuni ragazzi a fare queste cose? Proviamo a pensarci insieme… magari per sentirsi adulti, per far vedere di essere in grado di cavarsela da soli e non essere più dipendenti dai genitori; per ottenere riconoscimento e popolarità nel gruppo di amici mostrandosi più forti… o anche solo per mettersi alla prova, per l’emozione di trasgredire e superare i limiti, per vedere l’effetto che fa…
Alcuni ragazzi hanno un rapporto difficile con il cibo, ad esempio possono smettere di mangiare o, al contrario, ingurgitare grandi quantità di cibo, utilizzando il proprio corpo come strumento di ribellione; altri possono fare uso di droghe o di alcol per sentirsi in sintonia con il loro gruppo di amici, per essere “uno di loro” e per “sballarsi un po’”. Alcuni comportamenti, inoltre, sono messi in atto dai ragazzi per provocare le reazioni degli adulti (genitori oppure insegnanti), per vedere fino a che punto si può arrivare e fino a quando valgono i limiti ed i divieti… ma anche per osservare quanto l’adulto sia effettivamente interessato e attento, insomma, quanto gliene importi…
Che ne pensate? Siete d’accordo? In una società come la nostra i limiti spazio temporali sono, almeno sotto alcuni punti di vista, praticamente dissolti: grazie alla tecnologia, ad esempio, si può parlare con una persona in qualunque parte del mondo. Oppure si può modificare il nostro corpo con la chirurgia estetica. Ciò non toglie che dei limiti rimangono, anche se il concetto ci può sembrare non alla moda, sorpassato. Tornando nello specifico al nostro ragionamento, ogni adolescente si imbatte in continuazione con i limiti comportamentali posti dagli adulti e soprattutto dalla famiglia. Questo scontro serve per sperimentare nuovi valori e nuove regole. In questo compito è molto importante il ruolo del gruppo di amici.
Da adolescenti è come se sentissimo, anche in conseguenza di modificazioni ormonali e cerebrali, una voce dentro di noi che ci invita a provare tutte le esperienze che la vita ci offre, a verificare tutte le possibilità che i genitori finora non ci hanno permesso. Le forti emozioni che proviano ci fanno avvertire il desiderio di esprimerle anche attraverso atteggiamenti ribelli, senza la ragionevolezza, a volte ipocrita, degli adulti.
La questione è che quando si superano i limiti, si possono verifcare dei problemi: se si fa qualcosa di illegale, si possono passare dei guai piuttosto seri. Stessa storia se invece i limiti che si oltrepassano non sono quelli del codice della strada, o civile, o penale, ma sono quelli del nostro corpo: se ad esempio si beve troppo (alcol) si può star male e vomitare, ma anche andare in coma etilico! Idem per ogni altro comportamento a rischio: ci sta cercare i propri limiti, ma bisogna sempre ricordarsi di usare la testa e riflettere un pò su cosa si sta facendo della propria vita! Se vi va di approfondire l’argomento vi aspettiamo sul camper!